Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio.
Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch’essi una loro storia.
Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti.
Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza.
Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso.
Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.
Perciò sta’ in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito.
Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso.
Sii prudente. Sforzati d’essere felice.
Il testo, che spesso viene presentato come un manoscritto del 1692, trovato a Baltimora nell’antica chiesa di San Paolo, fu scritto nel 1927 dall’autore americano Max Ehrmann, un poeta di Terre Haute, Indiana, vissuto tra il 1872 e il 1945.
Desiderata iniziò a diffondersi solamente dal 1959, quando il reverendo Frederick Kates, rettore della chiesa di San Paolo a Baltimora, nel Maryland, incluse il poema in una raccolta di materiale devozionale da lui preparata per la sua congregazione.
Sull’intestazione del libro era riportata l’annotazione “Old Saint Paul’s Church, Baltimore 1692”, anno di costruzione della chiesa.
Il manoscritto divenne famoso a partire dagli anni ’60. I versi riportati nel testo sono molto profondi e toccanti. Ognuno di noi dovrebbe sempre ricordarli per vivere al meglio la vita.