L’unico Vero Maestro è l’Essere che sussurra al tuo interno

Nell’angusto, buio e lungo corridoio delle carceri di Castel Sant’Angelo, si odono passi che segnano l’avvicinarsi di ospiti ai condannati prossimi all’esecuzione. Con un forte rumore di chiavi si apre la pesante porta della cella ove è rinchiuso il condannato al rogo: Giordano Bruno; è lì, steso su un rude pagliericcio, mentre i suoi occhi lucidi, fermi e sereni si illuminano di gioia e di tenerezza alla vista dell’ospite.
“Sagredo, mio giovane amico!” esclama il grande filosofo. I due si abbracciano; il guardiano esce in silenzio, richiudendo dietro di sé la porta della nuda e umida cella.
“Corri gravi rischi, figliolo. L’inquisizione non ha simpatia per chi ha simpatia per gli eretici”.
“Maestro, non potevo non salutarvi”. Il giovane nasconde a stento l’emozione di trovarsi di fronte al grande saggio, ormai prossimo all’esecuzione della feroce sentenza.
“Sei un uomo ormai e il tuo coraggio comunque ti premierà”.
“Ho chiesto un permesso speciale al cardinale Bellarmino. Si è dimostrato disponibile… Forse qualcosa sta cambiando…”
“Sì, sta cambiando” conferma Bruno “anche grazie alla mia morte: la storia di questo mondo è segnata più dalla morte che dalla Vita. La morte suscita paura, inquietudine, domande, tanto più se è illustre. Ciò mi rende sereno, amico mio, so di compiere il mio destino“.
“Maestro, ma non temete il fuoco che brucerà le vostre carni?”
“Si, Sagredo, ho paura; il mio corpo ha paura, ma io so che non morirò… quando il mio corpo fisico morirà, io sarò lì; vedrò cadere il mio corpo, vedrò i volti trionfanti, attoniti e sgomenti dei miei persecutori…”.
Malgrado le parole del maestro, il volto del giovane è triste: “Se io non vi avessi avvertito… dell’arresto di vostra figlia e della vostra amata, voi non sareste tornato a Venezia…” afferma, quasi per rimproverarsi.
“Sarei tornato comunque, prima o poi. Sì, la loro morte fu un segnale per me…” continua Bruno con lo sguardo rivolto verso l’infinito. “Quanto teneramente e voluttuosamente ho amato quella donna… L’amore, Sagredo, è la forza più grande della Natura… è Vita, fusione dei corpi degli amanti… Avvicinarmi a lei, era sentire l’infinita dolcezza di Casa, del vero mondo, la dolce tenerezza che solo una donna intelligente e profonda sa dare e ricevere… Quanta illusione, quanta ignoranza… L’uomo non è cattivo, Sagredo, è solo infelice… è la sua piccola mente la causa della sua infelicità… Sì, sapevo che erano state prese e anche della loro condanna. La tua è stata solo una triste conferma… Quando il mio corpo brucerà, io sarò libero, Sagredo, libero di ricongiungermi a loro, abbracciarle… Non ti crucciare, amico mio… Questo era il nostro destino, comune a tutti coloro che cercano la verità, bandita da un mondo che si regge sulla menzogna… Verrà un giorno, Sagredo, che l’uomo si risveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo“.
Si volta e guarda il suo allievo quasi raggiante: “Lo ha previsto da tempo immemorabile la Vita…”.
“Maestro, ma perché questo destino crudele? Chi può aver voluto tutto questo?”
“Io stesso, Sagredo, ben prima di nascere in questa dimensione. La morte ignea del corpo fisico è una purificazione profonda, è il “battesimo del fuoco”. In tanti abbiamo scelto questa morte, non solo come esempio ad un’umanità ottusa, meschina e crudele, ma anche per adempiere il compito che la Vita ci ha assegnato e che abbiamo accettato di buon grado… per Amore… In fondo, anche se in modo inconsapevole, la Chiesa sta compiendo la nostra volontà”.
“Ma allora… il cardinale Bellarmino esegue la nostra volontà?”
“Bellarmino ora esegue la volontà della Chiesa, volta a conservare il potere; esegue però anche la Volontà vera, quella di una morte illustre che lasci traccia nella storia. Anche gli uomini di Chiesa sono parte dell’Uno: la mia morte servirà per mostrare il vero potere, quello occulto, che si muove dietro tutte le Chiese e tutti i poteri del mondo. In questo mondo illusorio, ove menzogna, bontà ipocrita e paura dominano, una morte illustre è più efficace di un’intera vita. Le umane genti la ricordano. L’uomo che infligge morte è colui che più la teme; è un paradosso, ma chi procura la morte, cerca disperatamente di comprenderla, di penetrare la mente di Dio”.
“Bellarmino quindi… anche lui, è alla ricerca di Dio?”
“Certo, anche Bellarmino è un fratello”.
“Maestro, ma perché tutto questo, perché tutta questa sofferenza, queste atrocità, ingiustizie, dolori: fratelli che uccidono i loro fratelli! Come può Bellarmino firmare ad animo leggero la sentenza della vostra morte?”
“Non lo ha fatto ad animo leggero, Sagredo. È stata per lui una decisione sofferta e penosa, ma non poteva fare altrimenti; avrebbe dovuto rinunciare all’abito che porta e ai credi che predica. Egli non ha coscienza, non sente l’unità dell’infinito universo, non sa che la sua azione di oggi avrà per lui una reazione, in altra sua vita futura; questo vale anche per me e tutti coloro che hanno cercato invano di risvegliare l’umanità dall’inganno. La terra è una dura scuola: ogni opera lascia una traccia, perché la giustizia vera esiste, figliuolo, anche se in questo mondo non appare.”
“La giustizia vera vuole la vostra morte?” Sagredo è tanto incredulo quanto ammirato della saggezza del suo maestro…
“La vogliamo noi stessi, Sagredo, non i nostri corpi transeunti, ma i veri Esseri immortali che siamo. Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. L’Essere non teme la morte, perché sa bene che non esiste. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco… Siamo figli dell’unico vero sole che illumina i mondi. Il dolore e la sofferenza non c’erano all’inizio della storia, ai tempi dell’antico Egitto che conservava ancora memoria delle gloriose e immortali origini. Un giorno non lontano, una nuova era giungerà finalmente sulla Terra. La morte non esiste. La miseria, il dolore e le sue tante tragedie, sono il frutto della paura e dell’ignoranza di ciò che è la vera realtà“.
“Ma quanto tempo ancora sarà necessario?”
“Il tempo anche dipende da noi, Sagredo. Il tempo è l’intervallo tra il concepimento di un’idea e la sua manifestazione… L’umanità ha concepito il germe dell’utopia e la gestazione procede verso il suo compimento inevitabile: il secolo passato è una tappa importante, che precede la nascita. Gli Esseri divini vegliano sulla gestazione della terra e alcuni nascono qui per aiutare gli umani a comprendere che la trasformazione dipende anche dal loro risveglio“.
“Anche voi, maestro, siete sceso qui per questo scopo?”
“Anch’io Sagredo, ma non sono il solo. C’è un folto gruppo di Esseri che sono scesi più volte nel corso della storia e si riconoscono nel grande Ermete, Socrate, Pitagora, Platone, Empedocle… In questo secolo, Leonardo, Michelangelo, Shakespeare, Campanella, nomi noti, ma anche gente umile, semplici guaritrici, molte delle quali finite sul rogo…”.
Giordano è commosso al ricordo dei tanti che l’hanno preceduto sulla via del patibolo. Sagredo è profondamente colpito; è divenuto partecipe di una verità finora a lui sconosciuta. Giordano continua: “È il battesimo del fuoco che serve a trasmutare il corpo fisico e a manifestare i veri Esseri. La loro rivelazione ormai è inevitabile. Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto“.
Rumori di fondo fanno intendere che la visita deve volgere al termine. Il respiro di Sagredo si fa affannoso… “Maestro, come posso ritrovarvi?”

“Guarda dentro di te, Sagredo, ascolta la tua voce interiore e ricorda che l’unico vero maestro è l’Essere che sussurra al tuo interno. Ascolta quella voce: è la verità, dentro di te. Sei divino, non lo dimenticare mai”.

La porta della cella si apre e compare il guardiano; è il volto di un uomo apparentemente duro, ma che ha anche un timore reverenziale per quell’uomo di cui si trova ad essere il carceriere. Non pronuncia alcuna parola ed attende con rispetto che il visitatore si allontani.

Giordano e Sagredo si alzano e si salutano, entrambi commossi.

“Non ci stiamo separando Sagredo, la separazione non esiste. Siamo tutti Uno, in eterno contatto con l’Anima Unica…”.

Tratto da: “La futura scienza di Giordano Bruno e la nascita dell’uomo nuovo” di Giuliana Conforto

 

 

 

 

 

DESIDERATA, MANOSCRITTO DEL 1692

Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio.
Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch’essi una loro storia.
Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti.
Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza.
Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso.
Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.
Perciò sta’ in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito.
Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso.

Sii prudente. Sforzati d’essere felice.

Il testo, che spesso viene presentato come un manoscritto del 1692, trovato a Baltimora nell’antica chiesa di San Paolo, fu scritto nel 1927 dall’autore americano Max Ehrmann, un poeta di Terre Haute, Indiana, vissuto tra il 1872 e il 1945. 
Desiderata  iniziò a diffondersi solamente dal 1959, quando il reverendo Frederick Kates, rettore della chiesa di San Paolo a Baltimora, nel Maryland, incluse il poema in una raccolta di materiale devozionale da lui preparata per la sua congregazione.
Sull’intestazione del libro era riportata l’annotazione “Old Saint Paul’s Church, Baltimore 1692”, anno di costruzione della chiesa.
Il manoscritto divenne famoso a partire dagli anni ’60. I versi riportati nel testo sono molto profondi e toccanti. Ognuno di noi dovrebbe sempre ricordarli per vivere al meglio la vita.

 

7 cose che influenzano la tua frequenza di vibrazione

Ogni pensiero emette una vibrazione e questa frequenza influenza la materia; quindi se hai pensieri negativi di sconforto, tristezza, rabbia, paura, tutto questo attirerà a te una realtà conforme a tali emozioni e pensieri.

Le persone intorno a te influenzano direttamente la tua frequenza energetica. Se ti circondi di persone felici, positive e determinate, entrerai anche tu in questa vibrazione. Se invece ti circondi di persone che si lamentano, pessimiste, che vedono sempre tutto nero  tu ne sarai influenzato.

La musica è molto potente. Se ascolti musica che alimenta emozioni negative esse saranno amplificate. La musica fa da cassa di risonanza del tuo mondo interiore.

Quando guardi programmi TV che si occupano di disgrazie, morti, sciagure e catastrofi, il tuo cervello amplifica questa frequenza di vibrazione e ti porterà a sviluppare emozioni negative in linea con ciò che guardi. Guarda le cose che ti fanno sentire bene e ti aiutano a vibrare a una frequenza più alta.
Che sia a casa o al lavoro, se trascorri molto tempo in un ambiente energeticamente depotenziante ciò influirà direttamente sul tuo umore e sulla tua energia. Allontanati quanto più è possibile da ambienti che vampirizzano la tu energia.

Le parole che pronunci si fanno corpo dentro di te, esattamente come i pensieri. Quindi tutte le parole che riguardano lamentele, negatività pessimismo, autocritica, scoramento ecc. vanno assolutamente evitate. Abituati a raccontarti una nuova storia

La gratitudine influisce positivamente sulla frequenza di vibrazione. Questa è un’abitudine che dovresti integrare ora nella tua vita. Inizia a ringraziare per tutto, per le cose buone e per quelle che consideri cattive, grazie per tutte le esperienze che hai vissuto. Ogni esperienza arriva per un motivo, anche se non sai quale

L’amore eleva enormemente la tua vibrazione. Abituati a parlarti in modo amorevole, gentile, comprensivo e compassionevole. Smetti di criticarti, accusarti e di dirti che non vai bene.

Da una libera re-interpretazione di Jean Meyer – Ermes e i sandali alati

LE 7 MASSIME SAPIENZIALI DI PARACELSO

1 – La prima è quella di migliorare la salute.

Questo richiede una respirazione, il più spesso possibile, profonda e ritmica, riempiendo bene i polmoni, all’aperto o davanti a una finestra aperta. Bere ogni giorno a piccoli sorsi, circa due litri di acqua, mangiare tanta frutta, masticare i cibi il più a lungo possibile, evitare alcol, tabacco e medicine, a meno che, per qualche motivo grave, non siate sottoposti a qualche trattamento medico. Fare il bagno giornalmente, anche se dovrebbe essere un’abitudine che dovete alla vostra dignità.

.2 – Bandite assolutamente dalla vostra mente, per qualsiasi ragione, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, vendetta e povertà.

Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti, viziose, vili, mormoratori, pigre, pettegole, vanitose o volgari e inferiori per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi o occupazioni. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. E’ l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste.

3 – Fate tutto il bene che vi è possibile.

Aiutate ogni infelice ogni volta che potete, ma non nutrite mai un debole per qualsiasi persona. Dovete tenere sotto controllo le vostre forze, e fuggire da ogni forma di sentimentalismo.

4 – Dobbiamo dimenticare ogni offesa, anzi, sforzatevi di pensare bene del vostro più grande nemico.

La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Tutti i grandi uomini si sono lasciati guidare da quella soave Voce Interiore, ma questa non vi parlerà immediatamente, ci si deve preparare per un certo tempo, distruggendo la sovrapposizione di strati di vecchie abitudini, pensieri ed errori che pesano sul vostro spirito che è divino e perfetto nella sua essenza, ma impotente per la imperfezione del veicolo che gli si offre oggi per manifestarsi, la debole carne.

5 – Dovete raccogliervi ogni giorno, dove nessuno può disturbarvi, anche per mezz’ora seduti più comodamente possibile, con gli occhi socchiusi e non pensare a niente.

Questo rafforza fortemente il cervello e lo Spirito e vi metterà in contatto con influenze benefiche. In questo stato di meditazione e di silenzio, arrivano spesso le idee più brillanti, che a volte, possono cambiare un’intera esistenza. Con il tempo tutti i problemi che sorgono saranno risolti vittoriosamente da una Voce Interiore che vi guiderà in questi momenti di silenzio, da soli con la vostra coscienza. Questo è il demone di cui parlava Socrate.

6 – È’ necessario mantenere il silenzio assoluto su tutti i vostri affari personali.

Astenersi, come se si fosse fatto un giuramento solenne, dal riferire agli altri, anche al vostro più intimo, di tutto quello che pensate, ascoltate, conoscete, imparate, sospettate o scoprite; per lungo tempo almeno, si dovrebbe essere come una casa murata o un giardino recintato. È una regola della massima importanza.

7 – Non temete gli uomini e non abbiate paura del domani.

Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Se studiate con attenzione le persone di buona fortuna, vedrete che, intuitivamente, esse osservano gran parte delle regole sopra enunciate.
Molti di coloro che ammassano ingenti ricchezze, è certo che non sono del tutto delle buone persone, nel senso della rettitudine, però possiedono molte di quelle virtù che sono menzionate sopra. D’altro canto, la ricchezza non è sinonimo di benedizione, potrebbe essere uno dei fattori che conduce alla felicità, per il potere che ci dà per compiere grandi e nobili opere, però la benedizione più duratura può essere raggiunta solo attraverso percorsi diversi, dove non domina mai l’antico serpente della leggenda, Satana, il cui vero nome è Egoismo.

Conclusione:

Non lamentatevi mai di niente, dominate i vostri sensi, fuggite sia dall’umiltà come dalla vanità. L’umiltà vi sottrae le forze e la vanità è tanto dannosa, che è come se dicessimo “peccato mortale contro lo Spirito Santo”.

Mind Medicine – Seconda parte

Le sette chiavi della guarigione

Le tecniche proposte dalla ‘Mind Medicine’ riguardano l’attività consapevole di saper produrre immagini e attivare la capacità di visualizzazione attiva e mirata. Come può una visualizzazione interagire con il nostro sistema psicofisico ed agire concretamente per il nostro benessere? Una spiegazione immediata risiede nel fatto che esiste sempre una interconnessione fra mente e corpo: l’uno produce effetto sull’altro, in ogni circostanza. Prendersi cura del proprio sistema psicofisico crea sempre benessere, là dove il corpo non può ricevere effetti benefici senza la partecipazione di un sano equilibrio mentale, e viceversa. Si intende per ‘guarigione’ un processo che richiede una partecipazione sia sul piano fisico, sia sul piano mentale e, dunque, emotivo. Non è sufficiente, secondo il criterio della ‘Mind Medicine’, accettare passivamente la proposta di uno specialista che offre soluzioni per noi, o affidarci a medicamenti di cui nulla conosciamo. Quello che viene denominato ‘Healing Process’, processo di guarigione, presuppone la nostra piena partecipazione attiva, non semplicemente delegata a qualcuno o qualcosa esterno a noi stessi. Partendo dal presupposto che la causa dei nostri squilibri o malattie si trovi dentro di noi, spetta a noi stessi ritrovare i punti di equilibrio che apporteranno benefici: si comincia, ad esempio, a rispettare ritmi di vita più tranquilli, controllando una dieta alimentare più idonea e salutare, eliminando, là dove possibile, situazioni tossiche di ogni tipologia. Fondamentale, inoltre, ritrovare la propria Autorevolezza e imparare ad amarsi ed accettarsi per ciò che si è, senza rinunciare a migliorare sempre più la nostra preziosa Vita. Ponendo attenzione consapevole e fattiva su questi processi personali, certamente l’effetto positivo non tarderà ad arrivare! Se, al contrario, ci si ostina a credere che il nostro malessere derivi da un ‘fato’ che si beffa di noi, non siamo in contatto con noi stessi: l’unica strada sarà dunque quella di affidarsi esclusivamente a rimedi esterni, escludendo così irrimediabilmente la nostra capacità di intervento diretto.
Impariamo con fiducia a credere in noi stessi e nella nostra immensa potenzialità. Dobbiamo imparare a fare il primo passo, tenendo presente la nostra essenza divina: scegliamo la via di Amore verso noi stessi, rielaborando con serena calma ciò che sarà giusto modificare, migliorare o eliminare dalla nostra Vita. Noi tutto possiamo, accendendo quella luce di consapevolezza interiore che ci mostrerà nuove soluzioni e lidi mai visitati prima. La guarigione e il benessere sono frutto di un perfetto connubio tra la dimensione visibile e invisibile, fra noi stessi ed il cosmo cui apparteniamo. La multidimensionalità è genuina prerogativa di ognuno di noi: apparteniamo a tutti i livelli dell’esistenza.
Possiamo sintetizzare sette ‘fattori’ che determinano il nostro ‘Healing Process’, passaggi inderogabili per attivare la nostra consapevolezza, comprensione e guarigione.

PURIFICAZIONE: permettiamo di eliminare da ogni piano di esistenza il dolore, il senso di colpa, la vergogna, gli influssi negativi e distruttivi e tutti quei residui di passato che inquinano nel profondo i nostri pensieri e le nostre emozioni. Facciamo spazio, piuttosto, ed accogliamo, l’invisibile nuova realtà che ci renderà splendenti e motivati. La purificazione, la ‘pulizia’, è l’essenza della Mind Medicine: ci aiuta a ripristinare un nuovo status di equilibrio. Ogni ‘punizione’ emotiva che ci infliggiamo è, comunque, provocata da noi stessi, in modo consapevole o inconsapevole, frutto di circostanze cui non abbiamo saputo reagire in modo appropriato nel momento giusto. Le religioni, ad esempio, tendono ad enfatizzare il concetto di ‘peccato’ sotto il quale si rimane dominati. Eppure, ogni nostro ‘errore’, di qualunque natura esso sia, può essere sanato, pulito e depurato. Nella Mind Medicine, l’atto di Purificazione spetta al piano mentale: attraverso la tecnica di Mental Imagery, la visualizzazione attiva può risolvere e riconvertire le nostre convinzioni, anche quelle più ostinate ed ataviche. Proprio come ci prendiamo cura del nostro corpo, sarà opportuno imparare le tecniche di pulizia mentale attraverso la visualizzazione terapeutica costante e puntuale.

FEDE: il secondo elemento di guarigione è rappresentato dalla fede, intesa come capacità di vivere il momento presente esente da ‘agganci’ passati o futuri. Il qui-e-ora rappresenta la sintesi della nostra esistenza in un unicum atemporale. Questo concetto di fede si può ‘allenare’ con esercizi e tecniche mirate, per realizzare interiormente la piena consapevolezza dell’‘adesso’: vivere nel presente e per il presente, evita ansia legata all’idea di eventi futuri e sofferenze legate ad eventi passati. Indubbiamente esperienze di malattie fisiche o dolori emotivi del passato causano fragilità e sfiducia, ma dal punto di vista della Mind Medicine, ove nulla accade a caso, esperienze tali possono rivelarci nuove vie di uscita e opportunità di crescita personale, altrimenti non realizzabili.

PERDONO: in ogni processo di guarigione, occorre inevitabilmente ricorrere al perdono verso noi stessi. È necessario smettere di accusarci e di denigrarci anche solo a livello verbale, come pure condannarci o emettere giudizi negativi di qualsivoglia natura che vanno contro noi stessi. L’auto flagellazione, tipica conseguenza di sottili meccanismi socio-culturali-religiosi autoritari, ci rende inerti ed incapaci, fragili e pieni di sensi di colpa e di inferiorità. Nel pieno rispetto del pacifico vivere civile e in armonia con madre Terra, solo noi stessi possiamo stabilire ciò che è giusto per noi, per il nostro Bene Supremo, in accordo ai nostri innati e genuini talenti personali. Sviluppare un sano senso di auto critica costruttiva ci offrirà la chiave per correggere errori e migliorare i nostri compiti: nessuna punizione, dunque, nessuna esagerata severità né denigrazione. Trattare noi stessi con amorevole pazienza e rispetto profondo: prendiamoci cura di noi, sotto ogni profilo e in ogni manifestazione di vita. Noi siamo fondamentali in questa parte del cosmo, siamo unici ed esclusivi, non dobbiamo mai dimenticarlo. Nella realtà invisibile, impariamo l’arte di amarci in profondità!

DOLORE: ogni essere umano sperimenta dolori fisici, mentali ed emotivi. Essere incarnati in questo pianeta comporta ogni tipologia di esperienza dolorosa. Ogni processo di crescita, in ogni civiltà, comporta problematiche e paure. Eppure, se imparassimo ad accettare dolori, paure e malattie cogliendone l’intimo messaggio potremmo accedere a nuove soluzioni, a nuovi punti di vista: trattiamo anche il dolore come nostra creazione. Il piacere e il dolore sono entrambe nostre esperienze, e nostre creazioni. Saper ascoltare ed accettare come valida anche una esperienza ‘negativa’ ci condurrà verso un nuovo tracciato di vita, con ogni probabilità più adatto a noi. A nulla serve lamentarsi ostinatamente. L’abitudine alla lamentela è purtroppo una consolidata modalità di costume verbale: spesso si tende alla narrazione solo di eventi dolorosi e negativi, si evidenziano problematiche, offese ricevute, o la sciagura del momento: la nostra attenzione e i nostri pensieri vanno quindi a creare visualizzazioni drammatiche e funeste. Tale processo incide profondamente sulla nostra qualità energetica, che inquina ogni nostra dimensione: sarà dunque opportuno non condividere tali atteggiamenti e non lasciarsi travolgere da questa pericolosa modalità comunicativa. Il dolore, a qualunque livello, ci sta chiamando per operare una scelta: a volte, tuttavia, la mancanza di coraggio a favore di un cambiamento ci fa rimanere agganciati ad esso. Accettando il dolore, smetteremo di trattarlo come nemico: è una via per cercare in noi nuove soluzioni.

SILENZIO: il quinto punto da analizzare è il silenzio, cioè quella modalità di raccoglimento interiore che apporta guarigione e pacificazione. Quando il flusso di pensieri incontrollati sovrastano la nostra mente, si è facilmente sopraffatti da ansie e timori. Solo la quiete interiore ci permette il profondo contatto con noi stessi: è comprovato che gli stati di stress e di preoccupazioni siano causa fondante di numerose e anche gravi patologie fisiche. Il modo più immediato e semplice di ottenere relax e quiete interiore è il respiro, profondo e consapevole, che apporta un benessere immediato oltre a un miglioramento di tutto il nostro sistema psicofisico. Per godere della nostra immensa profondità, creatività e guarigione affidiamoci al nostro Maestro interiore che parla in noi senza emettere alcun suono.

CAMBIAMENTO: si intende la capacità di saperci distaccare da abitudini radicate per percorrere nuove strade, nuove situazioni e possibilità. Le tecniche utilizzate dalla Mind Medicine apportano nuovi scenari da interiorizzare tramite visualizzazioni mirate, a seconda del tipo di risultato da raggiungere. Sarà possibile accendere nuove luci interiori, cosicché, invece di perderci in tracciati automatizzati del nostro pensiero inconsapevole, disegniamo nuovi scenari ricostruttivi, approdando ad un nuovo terreno interiore: là dove cresceva solo erba infetta, possiamo piantare una rigogliosa vegetazione di nostro gradimento. Il ‘Reversing Process’ è sempre raccomandato nel processo di guarigione: impariamo anche l’arte di fare o pensare all’opposto delle nostre ‘tendenze’ abituali. Nei casi di depressione, ad esempio, si trasforma, visualizzando, il buio con la luce, offrendo una diversa ‘istruzione’ che andrà gradualmente a sostituire quel processo interiore. Quando l’umore è nero, possiamo imparare a dipingerlo di Luce!

SACRIFICIO: l’ultima ‘chiave’ per aprirci ad un processo di guarigione è il sacrificio. È la modalità di guadagnare con impegno fattivo il nostro benessere, a tutti i livelli. Per poter ottenere un risultato, sarà fondamentale guadagnarlo con volontà! Il sacrificio è il prezzo da pagare che ci permette di ricevere la benedizione dalla nostra realtà invisibile. Il nostro sforzo sarà ricompensato se ci poniamo nella condizione di ricevere e di accettare la guarigione come nuovo status interiore. Non si può ottenere beneficio senza serio lavoro. Rinunciare a qualcosa o qualcuno è una forma di sacrificio, anche se dannosi per noi. Ciò non significa sacrificarsi a favore di altrui bisogni o interessi, né tantomeno sacrificarsi per il volere di qualcuno: si tratta di un onesto processo interiore e personale. Le tecniche utilizzate dalla Mind Medicine sono straordinariamente efficaci, basate sostanzialmente sul processo di auto guarigione: ciò che noi creiamo con la malattia, può essere semplicemente convertito in guarigione, benessere e felicità.

Fonte bibliografica:
Healing Into Immortality. A New Spiritual Medicine of Healing Stories and Imagery
American Institute for Mental Imagery – NY –  G. Epstein, M.D.

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

Mind Medicine

Rendere Visibile l’Invisibile: Be your own Authority!

“Mind Medicine” è considerata quella modalità di ‘cura’ che ci muove nella direzione dello ‘spirito’, o meglio, è connessa al campo della realtà invisibile. La medicina ‘spirituale’ si basa essenzialmente sul fatto che noi tutti possediamo mezzi e risorse interiori per guarire in piena autonomia, attraverso anche l’utilizzo dei nostri processi mentali. Se riuscissimo veramente a sviluppare in noi stessi quel pieno senso di autorità potremmo arrivare responsabilmente a prendere nelle nostre mani la nostra vita e il pieno benessere. Il proposito sarà non solamente quello di ottenere ‘guarigioni’ psicofisiche ma anche quello di condurre una vita soddisfacente e longeva. Siamo ormai tutti pienamente consapevoli che l’umanità, nonostante magnifici traguardi ottenuti in svariati campi, ancora soffre di gravissime incombenze ingiustificabili: guerre, inquinamento globale, pericolosi apparati di potere, fanatismi di ogni tipologia, virus incontrollati … Il destino dell’umanità sembra appeso ad un filo che gli impulsi distruttivi assottigliano sempre più. Se morte e distruzione vengono create dall’uomo, sarà l’uomo stesso che, invertendo tendenza, potrà risolverle.

Nel nostro percorso di vita, lasciamo spesso in altre mani incaute i nostri destini: ci affidiamo a leaders o ad autorità esterne sperando che qualcuno al di fuori di noi possa risolvere i nostri problemi. Creiamo, in sostanza, una proiezione esterna a noi con la speranza di trovare qualcuno più ‘esperto’ che ci offra soluzioni per la nostra vita: invece di attivare la fiducia in noi stessi la deleghiamo ad altri. Certamente lo studio, la collaborazione e il confronto sono basilari per la crescita evolutiva, ma ciò dovrebbe poi approdare all’autonoma piena libertà di scelta, non di dipendenza ad autorità esterne.

In primis, riflettere su chi veramente siamo come creature incarnate su questa
Terra, facendo affiorare i nostri reali talenti e capacità, per poi trovare i nostri campi di applicazione e lavoro. Poi, abbandonare ogni dinamica di preconcetti o strade tracciate dal contesto che ci offrono precostituiti modelli da seguire, ritrovando al contempo quel sano senso di spiritualità, di profonda appartenenza al cosmo da cui proveniamo, insieme all’atavica saggezza interiore che è dono di tutti. È fondamentale reinserire consapevolmente Amore e Verità nella nostra vita, come elemento fondante di ogni nostra azione e pensiero: questo è il passaggio inderogabile per invertire immediatamente la tendenza alla distruzione, malattia e infelicità. Permettiamo con piena fiducia di rinascere interiormente, rendiamo il nostro universo interiore un luogo ricco di gioia e pienezza, respingendo con amorevole vigore ogni ingiusta restrizione o condizionamento indotto da schemi non idonei a noi. La spiritualità – non da leggere come appartenenza religiosa – è un indiscutibile fattore di ‘salute’.

La differenza fra Mind Medicine e medicina convenzionale risiede nella prospettiva con cui ci si approccia alla realtà. La medicina convenzionale si basa su scientifiche nozioni razionali determinate da leggi di causa-effetto: il corpo umano è considerato un mero meccanismo organico che può essere ‘riparato’ o guarito attraverso l’utilizzo di prodotti chimicamente idonei, e lo stato di malattia è spesso considerato un fattore di eventi ‘casuali’. Secondo il pensare comune della società moderna, la ‘casualità’ degli eventi cui siamo soggetti sono alla base della nostra vita, spesso costernata da malattie, fallimenti o tristezze di ogni tipologia… è luogo comune sottolineare le incombenze e le problematicità, i dispiaceri e gli accadimenti negativi, si tende a porre l’attenzione costante solo su ciò che dipinge di nero la nostra giornata. La spiritualità non viene presa in alcuna seria considerazione se non con precostituite vuote fraseologie prive di significato intrinseco. L’Universo stesso viene percepito come ‘massa’ imprevedibile e oscura, dove noi non possiamo attingere alcunché se non mistero e inquietudine. In breve, il ‘caso fortuito’ è la causa di tutti gli eventi in un mondo in cui non si sa bene a cosa, in realtà, serva la Spiritualità. La scienza, la medicina e la psicologia – tre delle grandi istituzioni che governano le nostre vite – non contemplano sufficientemente l’importanza di una ‘realtà invisibile’, sebbene possano accettare la formulazione che il piano fisico possa incidere sul piano mentale, ma non sempre ne accettano la versione inversa. Non viene ancora riconosciuta l’idea di come il ruolo mentale possa determinare effetti diretti sulle origini di malattie, dalle più banali a quelle più drammaticamente complesse.

Nella vita ordinaria, ascoltiamo spesso sintetizzare nell’espressione ‘cattiva sorte’ o meglio ‘sfortuna’ la sintesi di eventi negativi che insorgono: ciò ci alleggerisce comunque dalla responsabilità di ciò che ci accade. Spesso ci sentiamo vittime di circostanze che il ‘fato’ ci ha inviato. Eppure, nella nostra realtà invisibile, la prospettiva degli eventi può essere letta e vissuta in modo diverso, anche opposto. Si può interpretare che nell’universo l’ordine delle cose segua un programma perfetto. L’essere umano è nato per essere libero di scegliere consapevolmente la propria realtà e il proprio percorso: siamo liberi all’interno di un determinato insieme cosmico che ci ha condotti fino a qui. Nulla accade a caso! Ogni cosa proviene da una realtà invisibile e si manifesta attraverso azioni determinate dalla nostra volontà. Per tutto esiste una ragione profonda, a volte il significato è velato, anche nei piccoli episodi quotidiani. Dal punto di vista della realtà spirituale, possiamo interpretare eventi che, apparentemente negativi, ci conducono piuttosto verso una evoluzione che, altrimenti, non sarebbe stata possibile. La psicologia ben spiega come, ad esempio, la rabbia inquini il fegato, o come l’ansietà causi palpitazioni al cuore; nella medicina spirituale, ansietà e palpitazione corrispondono, la prima come effetto emozionale, la seconda come effetto fisico, agendo l’una come riflesso dell’altra, riflettendosi vicendevolmente e simultaneamente, ed è solo apparenza che l’una sia causa dell’altra. Mente e corpo si riflettono, fanno parte della stessa Unità, sono espressione genuina dell’essere umano. Il piano fisico appartiene al piano emozionale: se nel cuore alberga Amore, cuore e amore sono profondamente connessi come unica entità. Esiste una connessione fra ciò che è tangibile e ciò che non lo è, pensiamo alle dimensioni oniriche, ad esempio, o alle profonde esperienze meditative che offrono risvolti o risposte altrimenti inafferrabili. Ogni sintomo corporeo corrisponde sempre ad eventi mentali e spirituali: questo è un punto fondamentale se si vuole approfondire il perché ci si ammala o si guarisce. Siamo creazione interconnessa ad ogni livello dell’esistenza.

La ‘verticalità’ cui dovremmo ambire è un reame senza spazio né tempo, una esperienza del nostro eterno momento presente, una prospettiva che illumina dall’alto i nostri perché meramente terrestri, è il non-luogo dove avviene cambiamento, comprensione e guarigione. Saper uscire dai parametri spazio temporali per renderci consapevoli della nostra immensa potenzialità e del miracolo che ognuno di noi rappresenta: sì, siamo anche Anima. E tutto possiamo in accordo alla nostra missione in Terra. Le tecniche della Mind Medicine ci permettono quel salto ‘quantico’ a favore di un risveglio spirituale, e ciò che accade in quella altitudine si riflette direttamente sul piano ‘orizzontale’ cioè nel nostro vivere quotidiano. Il reame di libertà, di amore, di moralità si trova dentro, fuori e al di sopra di tutti noi. La nostra esistenza si manifesta su varie dimensioni, e prenderne atto accettando la nostra natura divina ci farà scorgere quel Maestro interiore che ci permette di essere la nostra vera, unica e autentica Autorità.

(parte prima)
Fonte bibliografica
Healing Into Immortality. A New Spiritual Medicine of Healing Stories and Imagery
American Institute for Mental Imagery – NY –  G. Epstein, M.D.

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

La musica di Orfeo

Canterò, mia dolce Euridice, canterò perché niente ha più senso per me se non il canto, con cui cerco di lenire questo insopportabile tormento che è la mancanza di te, del tuo dolce riso, della luce e delle ombre che passavano nei tuoi occhi dallo sguardo innocente, delle tue danze leggiadre su letti di fiori e sulle rive dei ruscelli.

Dopo avere profondamente pianto Euridice sulla terra, Orfeo osò discendere fino allo Stige attraverso la porta di Tènaro e avanzando tra folle svolazzanti, tra i fantasmi dei defunti onorati di sepoltura, si presentò al signore dello spiacevole regno delle ombre Ade e a Persefone sua sposa. E facendo vibrare le corde della lira, così prese a dire cantando:

“O dèi del mondo che sta sottoterra, dove tutti veniamo a ricadere noi mortali creature senza distinzione, io non sono disceso qui per visitare il Tartaro buio. La ragione del mio viaggio è mia moglie, nel cui corpo una vipera calpestata ha iniettato veleno troncandone la giovane esistenza. Avrei voluto poter sopportare, e non posso dire di non aver tentato. Ma Amore ha vinto! E’ questo un dio ben noto lassù sulla terra; se lo è anche qui non so, ma spero di si; e se non è menzogna quanto si narra di un antico ratto, anche voi foste uniti da Amore”. [1]

Piangevano le anime esangui mentre egli diceva queste cose e accompagnava le parole col suono della lira. E Tantalo non cercò di afferrare l’acqua che rifluendo gli sfuggiva, e la ruota di Issione si arrestò, attonita, e gli avvoltoi smisero di beccare il fegato, e le nipoti di Belo lasciarono stare le brocche e tu, Sisifo, ti sedesti sul tuo macigno. Si narra che allora per la prima volta s’inumidirono di lacrime le guance delle Furie, commosse dal canto. E né la consorte del re, né il re stesso degli abissi ebbero cuore di opporre un rifiuto a quella preghiera; e chiamarono Euridice…

Orfeo, letteralmente Colui che è solo, è il nome del mitico poeta figlio di Apollo e della Musa Calliope, fondatore della setta Orfica, nata in Tracia nel V-IV sec. a.C.. Al centro della riflessione orfica (come in genere nei Misteri ed in particolare nei culti dedicati a Dioniso) stava l’enigma della morte e della risurrezione. L’epilogo del mito, infatti, in cui vediamo Orfeo che, pur sventrato, continua a cantare il suo amore, è un messaggio di fede nella salvezza eterna.

Forse è un po’ troppo paragonare le città d’Italia come un paesaggio surreale da “day after” in cui tutti gli Italiani sono invitati tassativamente a rimanere in casa e uscire solo per motivi indispensabili. Per quanto mi riguarda, quando esco per motivi necessari, come portare il mio cane a passeggiare o andare a fare la spesa, vedere altre persone che, come me, e a ragion veduta, rigorosamente manteniamo le distanze di sicurezza “contagio” nascosti dietro a una mascherina con le mani protette da guanti e per alcuni anche occhiali da sole per proteggere gli occhi fa un po’ impressione. Ci muoviamo tutti in un silenzio tombale e sembriamo fantasmi che si spostano silenziosamente per le strade avvolti da dubbi e paure. Sembra veramente di essere scesi nel mondo sotterraneo del dio Ade. E allora ecco che ci viene in soccorso l’arte di Orfeo: la musica per esorcizzare la paura e sentirsi meno soli.

La musica come terapia contro la paura. L’Italia reagisce cantando all’emergenza del mostro coronavirus che blinda tutti in casa. L’appuntamento, a una ventina di giorni dai blocchi che hanno fatto del Paese una zona rossa unica, o quasi, non è più nei locali o nei parchi, ma sul balcone delle nostre case, ognuno munito di ciò che ha a disposizione: padelle, tamburi, e coperchi per esorcizzare il mostro. Tutti affacciati dunque per intonare una canzone tutti insieme, e il risultato è una melodia, diversa per ogni quartiere e città, che attraversa le regioni da Nord a Sud, ora seguendo le note dell’Inno di Mameli, ora canticchiando “Napul’è” di Pino Daniele, Azzurro di Adriano Celentano

E’ la voglia di andare avanti, ANDRA’ TUTTO BENE, è questo lo slogan. Il cielo è sempre più blu!

FORZA ITALIA, TI RIALZERAI PIU’ FORTE DI PRIMA

[1] Pubio Ovidio Nasone – Metamorfosi, Libro X – Ed. Einaudi Torino 1979

Autrice: Manuela Mariani

Costellazioni Familiari – La Colpa

Frida Khalo – i miei nonni i miei genitori e io

Certe volte ci domandiamo perché in determinate situazioni ci comportiamo in un certo modo? Dobbiamo ricordarci che siamo inevitabilmente figli di una lunga storia familiare.
Ognuno di noi è la punta dell’iceberg di molte generazioni che lo precedono, e che per conoscerlo non possiamo sempre tornare così indietro nel tempo. E’ importante però domandarci quale patrimonio genetico abbiamo ereditato dalle generazioni precedenti, a partire dai nostri nonni e dai nostri genitori. 
Le scelte e i comportamenti di ognuno di noi, sono stati ereditati e continuano ad influenzare la nostra vita attraverso miti, valori, vissuti anche traumatici, e dalle convinzioni familiari che hanno un’origine lontana.
Come Atlante che regge sulle spalle il mondo, alcune persone si fanno portatrici di una storia che hanno ereditato dai loro antenati e che pesa sulle loro scelte. Può trattarsi di storie non finite, di esclusi, di colpe mai riconosciute e che pesano ancora sul bilancio dell’albero genealogico. 
La storia familiare è come la cornice di un puzzle, ogni volta che porteremo equilibrio aggiungendo pezzi di vita della nostra storia, il quadro prende forma nel suo interno e ci restituisce quella forza che si può manifestarsi in molti modi.
Nello svolgimento delle Costellazioni Familiari in cui vengono evocati omicidi, stragi e guerre, non si trova la soluzione fino a che vittime e aggressori non si affiancano gli uni agli altri nella pace della morte. Qui, fazioni politiche o religiose perdono importanza. Hellinger, ha dedicato un grande spazio della sua vita all’aiuto di vittime e aggressori non solo nei singoli sistemi familiari ma anche in sistemi più grandi per conflitti bellici, politici o religiosi.
Nello spazio scenico che si usa per costellare, emerge che nessuno delle due parti è più grande e più meritevole dell’altra, ma che in ciascuna delle parti ci sono entrambi gli aspetti di vittima e aggressore.
E non si parla mai di perdono perché l’atteggiamento interiore che predispone al perdono nasconde spesso la convinzione di essere più grande di un altro. E questo non porta a una buona soluzione.
Nella Costellazione le parole “tipo” dell’aggressore che portano alla pace potrebbero essere: “Mi prendo la colpa, mi dispiace”. Per la vittima è sufficiente che venga riconosciuta la verità del fatto accaduto e quindi di essere vista.
Quando l’anima riconosce la sua colpa significa che ha compreso. Tuttavia le parole devono esprimere effettivamente la verità dei sentimenti e fino a quando questo non accade, il rappresentante della vittima, rimane teso e irrigidito, riferendo, il più delle volte: “Sento che non è sincero”.
Assumersi la colpa è diverso dal provare il senso di colpa. Quest’ultimo è un atteggiamento con il quale lo sguardo è ancora rivolto a se stessi e non alla vittima che rimane esclusa. Assumersi la colpa, invece, vuol dire guardare la vittima e prenderla nel cuore.
Quando l’anima fa questo passo prova un dolore profondo dal quale poi scaturisce una grande dignità e forza.
Ora può dire alla vittima: “In onore tuo farò qualcosa di grande e di nuovo nella mia vita”

Autrice: Manuela Mariani

LA LEGGENDA DELL’AGLIO LO SCACCIA VAMPIRI

Tantissimi anni fa, quando gli Dei comandavano sulla terra, viveva alle falde del monte Olimpo un pastore di nome Allio.
Allio era un ragazzo bello, simpatico e molto socievole ma, con un difetto: aveva la lingua lunga…
Poiché la sua parlantina era divertente, erano tante le persone che si fermavano a scambiare quattro chiacchiere con lui, Dei compresi. Ambizioso e anche un po’ spregiudicato certe volte si lasciava andare al pettegolezzo, così… tanto per vivacizzare gli animi della gente e mettere zizzania, specialmente se questi erano personaggi importanti come gli Dei:
“Sai, ieri ho incontrato Pallade Atena, (diceva ad Afrodite) e mi ha confidato che l’altra sera indossavi la tua cintura per nascondere quei tre chiletti che ultimamente hai messo su…”
E all’altra invece riferiva: “Sai che cosa va dicendo Afrodite di te? Che metti sempre l’elmo per nascondere un’alopecia che non riesci a curare…”
Ares poi, con quel carattere da guerrafondaio che aveva, permaloso e nevrotico com’era si prestava proprio bene ai suoi scopi perciò, non esitava a calunniare Ermes riferendo che gli aveva “sentito dire” che una di queste notti gli avrebbe fatto una “visitina” per portargli via altre pecore…
Hera poi, gelosa com’era di Zeus… si offriva proprio ad essere pane per i suoi denti.
Perciò gli Dei ogni volta litigavano ferocemente tra loro, e si sa che quando i potenti sono nervosi ad andarci di mezzo sono sempre i semplici umani, prestando il fianco a Efesto che con la scusa, collaudava direttamente su di loro i fulmini forgiati nella sua fucina.
Apollo si scatenava a guidare come un pazzo incosciente il carro del Sole provocando temperature altissime sulla terra; Poseidone non controllava più i maremoti; Eolo soffiava bufere a più non posso e Eros nel tiro all’arco non ne azzeccava più una.

Gli umani, esasperati, un giorno indissero una grande manifestazione e con cartelloni sovversivi innalzati scesero in piazza a contestare la condizione in cui erano costretti a vivere:
“Siamo stufi di subire! Allio alla forca! Ora basta! Zeus pensaci tu!”
Si riunì un tribunale solenne, composto dal un vertice divino e da un sindacato di umani. E anche se i primi non risultarono totalmente innocenti, perché in fondo erano stati proprio loro che avevano istigato il pastore a riportare le malignità dette, fu alla fine, Allio ad andarci per le piste.
Difatti Zeus, con voce tonante emise la terribile sentenza:
“Tu che ci tenevi tanto a metterti in mostra, sarai costretto invece, a vivere lontano dagli occhi di tutti. E chi vorrà avere a che fare con te, lo dovrà fare di nascosto e solo sotto la propria responsabilità.”
Così Allio fu tramutato in aglio, bulbo che vive nascosto sottoterra; e chi lo mangia non può certo nasconderlo a nessuno, perché l’alito forte che emana è cattivo come le parole che uscivano ad Allio dalla bocca quando si divertiva a spettegolare.

Presso la Valle del Nilo invece, l’aglio era associato al dio Sokar, dalle sembianze di uomo mummificato con la testa di falco ad ali spiegate.
Protettore della necropoli di Menfi e marito di Sokaret “la Signora della Vita”, fu identificato con Ptah (il demiurgo, colui che pone in essere la volontà creatrice divina) ed anche con Osiride. Il suo appellativo era infatti quello di “Rastau” ovvero il guardiano dell’imboccatura del regno sotterraneo di Osiride.
In effetti già in antichità erano attribuite ai piccoli bulbi bianchi delle doti terapeutiche (gli antichi Egizi ne mangiavano uno spicchio al giorno), un fatto confermato di recente anche dagli studi medici e scientifici.
Presso i Greci e i Romani invece, all’aglio erano attribuite le qualità di guarigione di Ecate, la dea della Magia e del Mistero e a quelle di Marte, Dio della Forza, dell’Azione e della Giovinezza.

Aristotele ne celebra le virtù corroboranti, tali da garantire ai poveri la forza e l’energia necessarie al loro sostentamento. La Scuola Salernitana lo consiglia come antidoto per i veleni e, secondo alcuni “…caccia fuori dal corpo i vermi larghi, provoca l’urina, e giova ai morsi delle vipere”.
Nella Medicina Popolare Siciliana, veniva usato per combattere la paura e la febbre che ne fosse derivata. Se ne sottolinea le virtù antisclerotiche, fluidificanti del sangue, dissolventi dell’acido urico, diuretiche, antigottose, antiartritiche, antisettiche intestinali e toniche. Lo si considera il più potente ipotensore naturale e se ne ribadisce le virtù vasodilatatrici delle arterie, dei capillari e cardiotoniche specialmente in caso di affaticamento cardiaco, tachicardia, spasmi vascolari, disturbi circolatori, ipercoagubilità sanguigna.
Inoltre l’aglio è considerato “L’Erba degli Equinozi” e se ne raccomanda l’utilizzo all’inizio della Primavera e dell’Autunno per una durata di 21 giorni, con finalità depurative e di riequilibrio generale.

Etimologia: dal Celtico “Al” – caustico, caldo, bruciante
In Sanscrito: “Buthagna” – uccisore di mostri

E a proposito di mostri, perché mai l’aglio dovrebbe tenere i vampiri alla larga dal nostro collo? La risposta è nelle sue proprietà antiparassitarie naturali (reali e dimostrate come si è già letto) che – per chi ci crede – diventerebbero utili anche nella notte di Halloween.
Del resto quale rimedio migliore per tenere lontani questi “parassiti” che rubano la linfa (il sangue) agli uomini per sopravvivere? La soluzione secondo la tradizione è appunto l’aglio, antibatterico naturale e a buon mercato per tutti!
Nell’antichità si metteva l’aglio nelle case come protezione dal malocchio e per allontanare gli spiriti maligni.
Ed è testimoniato anche, il tradizionale ricorso all’aglio in caso di parassiti (veri) intestinali. Questi infatti potevano portare agli ammalati sonni burrascosi e ricchi di incubi. Il rimedio? Una collana d’aglio secco da appendere in prossimità del letto e così gli aromi dell’aglio (con doti antibatteriche e vermifughe) riuscivano ad allontanare ogni cattiva visita notturna.
Provare per credere!!!

Sognare l’Aglio:

Marisa scrive:
questa notte ho sognato che avevo addosso l’odore dell’aglio e tutti mi evitavano.
Risposta:
questo sogno evidenzia la paura di avere una cattiva reputazione. E’ così?

Nunzio scrive:
questa notte ho sognato di mangiare tanto aglio.
Risposta:
mangiare l’aglio può significare di avere la necessità di purificarsi. Controlla la tua alimentazione.

Autrice: Manuela Mariani

GUIDED IMAGERY MEDITATION

A Tribute to Gerald Epstein MD

American Institute for Mental Imagery (AIMI)Post Graduate Training School, NYGerald Epstein 

è uno degli terapeuti più famosi e apprezzati del sistema medico integrativo statunitense per la guarigione e trasformazione.
Nato negli Stati Uniti il 6 novembre 1935, dopo aver frequentato il Dickinson College e il New Medical College si specializza come medico in psichiatria prestando servizio in Stamford Hospital e Kings County Hospital approdando con merito nella New York Psycoanalitic Society. I suoi studi lo portarono a diventare un analista freudiano ma la sua intuizione nel 1974 lo spinse ad abbandonare questo orientamento per dedicarsi agli usi terapeutici della visualizzazione sotto la guida di Madame Colette Aboulker-Muscat a Gerusalemme. Questi studi lo hanno portato a diventare ben presto un pioniere nell’uso delle immagini mentali per il processo di cura di problemi fisici ed emotivi fino a diventare, grazie all’evolversi dei suoi studi nel corso degli anni, un esponente di spicco della tradizione spirituale occidentale e della sue applicazione nella guarigione e nelle terapie.
Dr. Epstein esercita come professore e assistente di Clinica di Psichiatria presso Mount Sinai Medical Center di New York City è direttore di ‘The American Institute for Mental Imagery’ (AIMI) un centro di formazione post-laurea per operatori olistici, terapisti, medici e paramedici  e organizza seminari e corsi di specializzazione in immagini, sogni e Kabbalah anche a livello mondiale; inoltre ha lanciato un programma online per l’autosviluppo ed il cambiamento di sé stessi sul sito: Creating Health Through Mental Imagery.org.
Insieme alla dott.ssa Elizabeth Barret ha fondato un programma online chiamato ‘Power Imagery Process’ (PIP) volto a sensibilizzare l’audience sul tema della crescita personale e sul cambiamento. Nel 1973 è stato co-fondatore di ‘Journal of Psychiatry and Law’ fino al 1986; nel 1980 ha curato l’edizione di studi relativi alla psicologia non-deterministica, splendidamente illustrato nel suo libro ‘Studies in non-deterministic Psychology’.Dal 1981 in seguito alle sue esperienze cliniche cominciò la stesura di numerosi libri e manuali tra cui uno in particolare divenuto un classico di consultazione e utilizzo nelle varie terapie: ‘Waking Dream Therapy’. In questo magnifico testo l’autore affronta la tematica del sogno come movimento di energia come manifestazione concreta che fluttua attraverso l’intelletto astratto e approda fino all’esperienza sensoriale: ci si sposta dalla ‘psicologia del tempo’ e si arriva alla ‘fenomenologia dello spazio astratto’ cioè si crea uno spostamento dal concetto di tempo inteso come movimento lineare (presente-passato-futuro) per arrivare ad una dimensione casuale e non deterministica in analogia con l’intuizione freudiana di ‘inconscio atemporale’ o meglio ancora al concetto di livello quantico della ‘realtà’ della psiche. Il sogno, in breve, considerato come sintesi olistica creativa a-temporale è utilmente fruibile per apportare cambiamenti utili nella vita diurna che in esso ne trova la sua simbologia diretta.
‘Dreams are the guiding words of the soul’ (C.G.Jung)             
Nel 1989 esce il masterpiece ‘Healing Visualization’ considerato meritevolmente il suo classico testo divulgativo della teoria sulla guarigione attraverso la visualizzazione attiva.
Ispirato dalla Sacra Bibbia e dalla tradizione spirituale Epstein ha scritto ‘Healing Into Immortality’ nel 1994 un altro prezioso testo relativo ai rimedi per curare la malattia nel corpo e nell’anima.
Nel 1999 viene pubblicato ‘Climbing Jacob’s Ladder’ in cui l’autore conduce il lettore attraverso un cammino esperienziale nei passi biblici per poi arrivare al traguardo della libertà spirituale diritto inconfutabile di ogni essere umano. Nel 2003 ha pubblicato ‘The Natural Laws of Self Healing’, un’opera completa di CD ad uso altamente terapeutico a favore del risveglio della consapevolezza e di rimedi di guarigione.
Atri CD-set sono disponibili e divulgati con pieno successo: ‘The Phoenic Process’, ‘Emotional Mastery’ e ‘The Secret The Secret doesn’t tell you’. Ancora, nel 2009, Espstein ha pubblicato ‘Kabbalah for Inner Peace’, un manuale di esercizi di visualizzazione per i problemi di ogni giorno,un vero prontuario da consultare in contesti di ordinaria quotidianità.
Finalmente, nel 2012, arriva la sua pubblicazione epocale, una raccolta completa ed esaustiva di pratiche di guarigioni mirate per ogni tipo di malattia: ‘Encyclopedia of Mental Imagery’.
Nel dicembre del 2014 si impone nel simposio annuale di ipnoterapia ‘Annual Symposium of the International Board of Hypnotherapy’ in Albuquerque, New Mexico. Il suo ultimo libro‘Love Trumps Death’ conferma con successo il suo innovativo percorso. Gerald Epstein ha condotto ricerche cliniche per il trattamento sull’asma attraverso terapie di visualizzazione sotto l’auspicio del National Institute of Health pubblicando i suoi lavori e i suoi risultati insieme alla sua collega Dr. Elizabeth Barret. Recentemente ha completato con successo ammirevole ricerche sulla utilizzazione delle sue terapie in ambito cardiologico in terapie antistress e in problematiche adolescenziali di vario tipo.
Il Potere dell’Immaginazione
Cos’è l’immaginazione? Per dirla in modo semplice è la capacità mentale di creare immagini. Si può ‘pensare’ in modi diversi tuttavia i cosiddetti ‘pensieri logici’, quelli che creano i presupposti per le basi scientificamente accettabili  possono essere affiancati da quelli considerati ‘non logici’ che chiamiamo ‘forme intuitive’. Quandoun problema o un quesito non trova una risposta né una soluzione, e quindi non offre una risposta, siamo in realtà armati di un modo ‘altro’ risolutivo per risolvere la questione, adoperando cioè una modalità comprensiva allargata che ci piace denominare ‘intuizione’.
Mental Imagery, come pure l’intuizione, è una attività non-logica del pensiero, è quell’attività che ci permette di entrare nella nostra più profonda realtà soggettiva. Il linguaggio delle immagini viene spesso abbinato alle attività oniriche o al sognare ‘ad occhi aperti’: durante il giorno siamo tutti a conoscenza che si può lavorare sul linguaggio dei sogni estrapolando da esso una infinità di interpretazioni e significati profondi esattamente come si può investigare sull’espressione verbale costruita dalle parole in ogni lingua. L’abilità di capire e comunicare attraverso il linguaggio delle immagini probabilmente precede l’abilità di comunicare con le parole. Le parole sono ‘ascoltate’ grazie alla capacità uditiva anche involontaria. Il linguaggio delle immagini, invece, richiede la nostra attenzione volontaria. Il dr. Epstein asserisce che il cambiamento della qualità e della natura delle immagini che noi produciamo provoca un reale cambiamento nel corpo umano, quindi gli effetti della produzione di immagini è strettamente correlata all’effetto fisico vero e proprio. Per secoli la medicina ha separato il corpo dalla mente, anche se dall’antichità ci perviene l’asserzione ‘mens sana in corpore sano’: per troppo tempo non si è considerato l’aspetto più genuinamente umano dell’uomo nel tentativo di guarirlo dalle malattie, cioè la sua profondità invisibile. Molti studi sull’ipnosi hanno ampiamente dimostrato l’impatto dello stato mentale sul piano fisico e chiunque può facilmente testimoniare come ci si sente fisicamente dopo aver navigato in acque mentali agitate e disarmoniche!
Rimedi chimici come antidepressivi, tranquillanti e anestetici che abbondano negli scaffali farmaceutici dimostrano come, a tutt’oggi, la medicina tradizionale occidentale è riluttante ad accettare il concetto che la mente possa alterare il corpo rimanendo di sostanza nell’orientamento inverso, cioè che l’effetto fisico determina l’effetto sul piano mentale. Ovviamente il corpo può alterare il sistema mentale, ma si può usare il potere mentale (la volontà o l’immaginazione) per guarire, armonizzare e migliorare il nostro stato di salute e benessere.
Nella sua lunga esperienza clinica, come medico e come ricercatore appassionato, Epstein ha sperimentato e abbondantemente documentato come il potere della Mental Imagery abbia apportato reali guarigioni fisiche: artriti, cisti, carcinomi, emorroidi congiuntiviti e moltissime altre svariate sintomatologie, dalle più banali alle più drammaticamente pericolose. Molto risonanti le guarigioni dai tumori terminali, trattati dapprima con chemioterapie senza risultati apprezzabili e risolte con esercizi mirati di visualizzazione (registrati in Memorial Cancer Sloan-Kettering Center in NY). Sono in visualizzazione pubblica due riviste che registrano e documentano i risultati del suo lavoro: The Journal of Mental Imagery – Marquette University – e Imagination, Cognition and Personality – Yale University.
L’uso terapeutico della visualizzazione è esistito in molte culture nel mondo, ad esempio in Tibet, India, Africa, fra Esquimesi e Indiani d’America: per millenni e secondo le loro tradizioni, rituali e procedure di visualizzazione venivano usate come rimedi di guarigione. 
Sigmund Freud spalanca in Europa la porta al concetto dell’inconscio, Robert Desoille sul sogno da svegli, Carl Jung elabora il concetto di immaginazione attiva, Hanscarl Leuner introduce l’immaginazione guidata e Roberto Assagioli approda alla psicosintesi: il loro denominatore comune risiede nella possibilità reale di trattare problemi fisici attraverso l’utilizzo della Mental Imagery.
Epstein propone degli ‘esercizi’ mirati e specifici per ogni tipo di problema, sia esso fisico, psicologico oppure emotivo. Non invade la pertinenza medica ortodossa ma offre un approccio ‘altro’ e decisamente meno invasivo per la risoluzione definitiva delle cause che generano lo squilibrio. Si tratta di un approccio e un metodo ‘addizionale’ come lui stesso ama definirlo, dove il paziente entra in assoluta parte ‘attiva’ e partecipa volontariamente in prima persona su se stesso.
 Si tratta di esercizi, inizialmente pilotati, dove il paziente è parte attiva e fattiva e sarà in grado di attivare il processo di autoguarigione. Gli esercizi proposti generano nuove sensazioni, nuove esperienze interiori: si esce fuori dal tracciato di reazioni ai malesseri e ripetizione del già vissuto che hanno in realtà portato allo squilibrio e quindi alla malattia. Si crea una immagine mirata ex novo: si crea, in senso letterario del termine, una nuova realtà interiore. Epstein si muove su un terreno fattivo e utilizza la sua meravigliosa terapia dell’immaginazione, o visualizzazione attiva, a servizio diretto e concreto a favore dell’uomo.
‘Imagery is a tool for healing, and a bridge to the inner world’ 
(G.Epstein)

Con amorevole e immensa gratitudine al mio insegnante e amico Gerald,scomparso da questa dimensione il 18 Febbraio 2019 in NYforever & more with us! 

Dr. Monica Di Nunzio Doctor of Science in NaturopathyGuided Imagery Meditation TherapistAmerican Institute for Mental Imagery (AIMI)Post Graduate Training School, NY