Come indica il suo nome, è il “fiore dell’oro”. Infatti, le sue due radici etimologiche sono: dal greco crhysos, “oro”, e anthemon, “fiore”. È uno di quei fiori che si trovano un po’ ovunque nel mondo: in Africa, in Cina, in Europa, in India ecc. Il crisantemo è un fiore multicolore. Infatti, i suoi colori cambiano: giallo oro naturalmente, colore che gli ha permesso di essere battezzato “fiore d’oro”, ma anche porpora, marrone, violetto, rosa.
Poiché venne scelto dalla Casa Imperiale del Giappone come emblema, si è creduto a lungo che fosse originario del paese del Sol Levante. In realtà tutto lascia credere che il crisantemo sia originario dalla Cina, anche se si trova in tutto il mondo. Per i buddisti simboleggia la pienezza e l’immortalità dell’anima. Senz’altro è da lì che arriva la tradizione presso i cristiani di adornare con questi fiori i cimiteri il giorno dei morti, subito dopo la festa di Ognissanti.
Una favola ci racconta che una bambina vegliava con disperazione la mamma malata in procinto di morire. Pregava ogni giorno finché le apparve uno spirito che commosso da tanto dolore volle farle un regalo. Le regalò un fiore con cento petali e le disse: quando verrà la Morte per prendere la tua mamma, dalle questo fiore e dille che gli spiriti ti hanno concesso di passare ancora con lei tanti giorni quanti sono i suoi petali
Appena lo spirito scomparve la bambina, osservando questo magnifico fiore, pensò che dividendo ogni petalo in tantissime striscioline sottili, poteva ingannare la Morte.
Infatti, quando questa arrivò, già avvisata dallo Spirito che era stata fatta una concessione speciale, la bambina le consegnò un fiore con un numero infinito di petali.
Pensando ad uno scherzo degli spiriti ai suoi danni, la Morte decise di non consegnare loro la donna e di farli attendere per questo ancora molto tempo e disse alla bambina: anch’ io voglio farti un regalo: la tua mamma vivrà ancora tanti anni quanti sono i petali del tuo fiore.
Dunque il crisantemo è spesso associato alla memoria, alla durata, alla perennità delle cose di questo mondo, alle tradizioni che si trasmettono, al ricordo. Nel linguaggio dei fiori, regalare un crisantemo tra il 12 e il 18 novembre, significa ravvivare un ricordo, farsi ricordare da qualcuno, o anche rinfrescare la memoria. Regalare un crisantemo tra il 26 novembre e il 2 dicembre invece, significa riannodare, riprendere contatto o semplicemente voler creare un legame.
In Europa, agli inizi del ‘600, cominciarono ad essere introdotti questi fiori a scopo ornamentale, mentre molto tempo prima, la specie cinerariifolium, volgarmente nota con il nome di “piretro”, era nota come medicamento di sicura efficacia. Lo stesso Galeno dice che per estrarre un dente era sufficiente applicare la polvere di piretro imbevuta con aceto forte: “…..in capo a un’ora, egli dice, il dente è talmente mobile che lo si può estrarre facilmente con le pinze o addirittura con le dita”.
Il crisantemo comunque, rimante ad oggi, un bellissimo fiore dedicato alla morte ma soprattutto alla rinascita che accompagna i nostri morti durante il loro viaggio di andata ma anche di ritorno.
autrice: Manuela Mariani