Un tizio entra in un negozio di scarpee chiede di provarne un paio. Decisa la scelta, chiede al commesso di provare il numero 40. Il commesso: ” Mi scusi signore, ma il suo piede non è un 40 ma un 42″. “Si lo so! Però abbia pazienza mi porti da provare il 40″, ribadisce il cliente. Senza replicare il commesso tira giù dallo scaffale le scarpe scelte numero 40. Dopo faticosi tentativi per far entrare la scarpa in quel piede dal numero 42 finalmente si raggiunge l’obiettivo. Nonostante le sofferenze nel calzare quelle trappole, il tizio continua testardamente a camminarci emettendo gemiti accompagnati da smorfie di dolore. A questo punto il commesso si incuriosisce e sfacciatamente chiede: “Mi scusi signore, ma perché si ostina tanto a calzare due numeri in meno quando potrebbe acquistare un paio di scarpe della sua misura e starci comodo?”. ” Vede caro signore”, risponde educatamente il cliente, “Mio figlio si droga e mia figlia fa la vita, mia moglie mi ha lasciato per un altro e anche in ufficio ho problemi con i miei colleghi che mi rendono quelle ore di lavoro insopportabili. La mia vita é un’amarezza e l’unica soddisfazione che mi rimane é quella ti tornare a casa, togliermi le scarpe e provare una GRANDE SODDISFAZIONE!!!”.
Pover’uomo! Lui non sa che i piedi rappresentano il nostro avanzare nella vita. Rimanere stretto nelle sue scarpe significa che non vuole assolutamente rivedere la sua condizione e nonostante tutto prova anche del piacere a fare la vittima.
I piedi ci permettono di spingerci in avanti e di conseguenza di avanzare, ma anche di bloccarci e, conseguentemente, di rimanere sulle nostre posizioni. Il piede quindi, rappresenta il mondo delle posizioni, l’estremità manifesta la nostra relazione con il mondo esterno. Simboleggia i nostri atteggiamenti e le nostre posizioni affermate e riconosciute, il nostro ruolo ufficiale. I piedi dei grandi maestri spirituali erano e sono tuttora venerati, di fatto in questo modo, si onora il loro progresso spirituale. I piedi, sono il simbolo della libertà perché consentono il movimento, tanto è vero che in Cina i piedi delle donne venivano fasciati per impedirne la crescita limitandone il potenziale di mobilità. Senza andare tanto lontano, anche in occidente la moda richiede scarpe con tacchi a spillo e altissimi per corrispondere a un certo schema di seduzione.
Nella Riflessologia Plantare si suddivide il piede in tre parti: anteriore, mediano e posteriore; si ha così la possibilità di riconoscere se vi siano carichi che possano provocare disequilibrio e come questi siano distribuiti attraverso la nostra visione del mondo. La parte anteriore del piede rappresenta il modo in cui si procede nella vita, l’azione, il modo comportamentale per il raggiungimento degli obiettivi. La parte mediana, o arco plantare, è l’integrazione tra il passato e il presente. Nella parte posteriore, nel tallone, troviamo le nostre radici, è la struttura , la base, la zona che rappresenta il bagaglio di esperienze passate.
Inoltre, non dobbiamo trascurare l’importanza dei messaggi che le dita del piede trasmettono:
L’alluce rappresenta la personalità dell’individuo, la capacità di governare sul proprio territorio personale;
L’illice o melluce (il secondo dito), rappresenta la direzione della nostra vita, l’autorità che abbiamo nel proporci all’esterno;
Il trillice (terzo dito), rappresenta la sessualità, la creatività e il piacere;
Il pondulo (quarto dito), è il campo affettivo, l’unione con ciò che amiamo;
Il minolo o mellino (quinto dito), rappresenta l’ascolto di se stessi, la capacità di introspezione, l’intuizione.
Allora? Cominciamo a ragioniamo con i piedi?
Autrice: Manuela Mariani