Tutti gli onesti Operatori Reiki possono testimoniare i risultati straordinari che riscontrano dopo i trattamenti offerti. Ma è difficile “spiegare” esattamente come siano stati ottenuti tali risultati. Si possono condividere alcuni principi fondamentali della “terapia” Reiki, inserendoli nella prospettiva della medicina energetica. L’ Energia Reiki si traduce in Effetto Fisico, non Effetto Placebo. Quando un paziente o il medico stesso crede fortemente che un trattamento gioverà, proprio quella convinzione può creare un favorevole cambiamento fisico: questo fenomeno – effetto placebo – non deve essere confuso con il successo ottenuto tramite trattamenti Reiki. Dopo innumerevoli comprovati casi di guarigioni – anche di malattie ritenute irrisolvibili – grazie all’imposizione delle mani, molti ricercatori (perlopiù statunitensi) hanno voluto riproporre in laboratorio esperimenti finalizzati all’osservazione sistematica e “scientificamente” accettabile: Krinsley D. Bengston, per esempio, ha constatato nei suoi esperimenti attenti e differenziati un 87,9% di pieno successo dopo trattamenti Reiki offerti. Lo stesso Bengston affermerà : I risultati del mio accurato lavoro sono entusiasmanti: i trattamenti Reiki non hanno nulla a che fare con l’effetto placebo, si riscontra piuttosto un responso diretto e rimarchevole utilizzando l’energia sprigionata attraverso le mani dell’operatore (…).
(Krinsley D. Bengston – The Effect of the Laying On of Hands , Journal of Science Exploration, 2000)
Reiki produce onde elettriche e magnetiche che possono essere misurate: certificazioni, elaborati, testi specifici ne testimoniano gli effetti indiscutibili.
Dr. James L. Oschman, uno fra i più autorevoli scienziati di medicina energetica dichiara: “..noi stessi siamo energia elettrica e magnetica..possiamo misurarlo, e saperne di più sulla nostra condizione (…)”. Gli effetti dei campi magnetici appartengono all’intero sistema vivente, e possono essere evidenziati da strumentazioni magnetonometre e lo SQUID (superconducting quantum interference device).
(James L.Oschmann – Energy Medicine: The Scientific Basis / Energy Medicine in Therapeutics and Human Performance)
La misurazione di campi biomagnetici è stata argomento emergente parallelamente all’avvento della fisica quantistica. In occidente prevale un orientamento “tecnologico” sia per diagnosi che per trattamenti: risonanze magnetiche, pacemaker, defibrillatori, laser e altro. Elettrocardiogramma ed encefalogramma sono utilizzati da quasi un secolo, dunque l’approdo a risposte biomagnetiche ci appartengono ormai da molto tempo. Negli anni ’70 ogni ricerca a tale proposito ha condotto ad una affermazione inconfutabile: si possono stimolare processi di crescita e di risanamento. Nelle fratture ossee, ad esempio, la terapia elettromagnetica registra pieno successo: il range di frequenza necessario è di 7 Hz. Gli impulsi magnetici registrati dalle mani degli operatori Reiki sono parimenti comprovati, livelli elettromagnetici di bassa frequenza: 2 cicli al secondo (Hz) per rigenerazione nervina, 7 Hz per la ricrescita ossea, 10 Hz per rigenerazione dei legamenti e 15 Hz per formazione capillare. Gli operatori Reiki descrivono tali impulsi “una canalizzazione” di Energia Universale: certamente questi terapisti sono conduttori di ‘frequenze universali’ che utilizzano per guarire e armonizzare.
(Tamisha Sabrina – The Science Behind Reiki: What Happens in a Treatment – The UK Reiki Federation)
Il Dr. James Oschmann offre una definizione scientifica basilare: “ L’energia guaritrice, se prodotta da una strumentazione medica oppure da un operatore che utilizza le proprie mani, è Energia di una particolare frequenza che stimola le parti interessate e apporta guarigione”.
Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer